“senza titolo”
opere scelte degli artisti
Little ANGEL Luigi AURIEMMA Franco CIPRIANO Prisco DE VIVO
Pina DELLA ROSSA Hermann NITSCH Dennis OPPENHEIM
Maya PACIFICO Luigi PAGANO Jacopo RICCIARDI Stefania SABATINO
Mario SCHIFANO Shozo SHIMAMOTO Jorrit TORNQUIST
12 dicembre 2025 – 28 febbraio 2026
Inaugurazione venerdi 12 dicembre ore 17
AREA24 space è lieta di presentare “senza titolo”, esposizione di opere di artisti internazionali selezionate, con il rigore di sempre, da Andrea Della Rossa. Durante il periodo espositivo si svolgeranno eventi collaterali, incontri culturali e attività didattiche in cui esperti illustreranno ai visitatori le tecniche e i materiali usati dai vari artisti. La mostra si concluderà con incontri dedicati ai giovani (e non solo) ai quali saranno illustrate sia le modalità per la valutazione di un’opera d’arte (con riferimento al mercato dell’arte), sia le modalità per la realizzazione di una Collezione.
Angel ORTIZ (1967) noto come Little ANGEL (LA 2). Graffitista newyorkese amico e collaboratore di Keith Haring con il quale ha condiviso la crescita artistica. Le sue opere sono caratterizzate da un linguaggio moderno ricco di segni e di colorii vivaci che richiama la vita frenetica della città e la poetica della street art americana. E’ evidente la sua attenzione per la scrittura egizia e le antiche pitture rupestri. L’artista è presente con “Speed”, una tela del 2007 dipinta con spray, smalto e pittura ad olio.
Luigi AURIEMMA (1961). Artista, poeta e armonista. Fondatore e coordinatore della rivista d’arte “Leonarda”. Le opere esposte fanno parte del ciclo “sospensioni” nato nel 2010 e ancora non concluso. Le sospensioni sono formate da una sorta di testo dove le parole, prelevate da poesie di altri poeti, sono separate da una serie di puntini sospensivi, senza altri segni d’interpunzione. I suoi lavori nascono dall’esigenza di utilizzare parole pensate da altre menti, parole elevate nel loro essere, parole auliche. L’intento di inframmezzare queste parole è quello di creare una sospensione del pensiero nell’osservatore/lettore dell’opera.
Franco CIPRIANO (1952). Dagli anni Ottanta nella sua esperienza espressiva – in pittura, in scultura e video – fa risuonare un “pensiero immaginale” sulla soglia della memoria dell’Immemoriale. L’arte è per Cipriano “crisi del tempo”, rivelazione e trascendenza interrogante del senso dell’opera’, come gesto che ‘si dice’ e ‘si disdice’ fluendo nello spazio topologico di presenza e assenza della forma, del segno e dell’immagine. È presente in mostra con le opere, “Tramonto aurorale dell’Angelo” e il dittico “Henosis Kenosis, Topografia dell’oblio”, realizzate nel 2024 con acrilici e flussi d’acqua su tela.
Prisco DE VIVO (1971). Pittore, scultore, poeta e designer. Dal 1990 ad oggi ha partecipato a varie attività culturali sul territorio nazionale; si è anche interessato di saggistica, teatro e cinema. Ha esposto in Italia ed all’estero. Le sue opere pittoriche e scultoree sono conservate in collezioni pubbliche e private. In Italia è considerato dalla critica come uno dei più complessi e singolari artisti della sua generazione, la sua figurazione di matrice espressionista sfugge tuttora a qualsiasi rigido inquadramento, sconfinando talvolta dall’arte spaziale all’arte concettuale. E’ presente con due opere del 2021/22: “Gemma in preghiera fra lacrime dorate e il Santo Dono”, tecnica mista su tele e “Spine luminose per Gemma Galgani”, acrilici e grafite su cartone intelato.
Pina DELLA ROSSA. Artista e Docente, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli con i Maestri Barisani, Jodice, Alfano. Si occupa di fotografia, pittura, video e installazioni, utilizzando materiali diversi come carta museale, vetro, lamiere, alluminio, dibond e materiali industriali. La sua ricerca introduce una riflessione metaforica sul rapporto di Identità e Corpo, Materia e Memoria. Nel corso della sua evoluzione artistica testimonia il saper unire l’arte all’impegno sociale elaborando progetti focalizzati su tematiche esistenziali, tensioni urbane e lotta alla violenza per la difesa dei diritti umani. Dagli anni ’80 ad oggi ha esposto in numerose mostre personali e collettive. Sue opere sono inserite in Musei e Collezioni internazionali. Espone l’opera ”Vortice” del 2010, stampa Fineart su Hahnemuhle Photo Rag Baryta e alluminio preverniciato.
Hermann NITSCH (1938 – 2022). Tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea dalla seconda metà del Novecento e massimo esponente della Body Art europea. Le sue opere sono caratterizzate da azioni che prevedono performance sanguinose che richiamano le antiche orge dionisiache in cui vengono sacrificati animali. L’Artista durante le sue azioni, che durano diversi giorni, coinvolge gli spettatori che partecipano attivamente alle azioni rituali che prevedono, tra l’altro, lacerare animali e cospargere di sangue le persone precedentemente crocifisse. Con questi riti liturgici, Hermann NITSCH vuole avvicinare gli spettatori ai misteri della vita e della morte. Presente nei Musei di tutto il Mondo e nelle più importanti Collezioni pubbliche e private. In galleria due opere degli anni ’70 della serie “sangue”.
Dennis OPPENHEIM (1938 – 2011). Artista concettuale e performer, già presente nel 2004 nella galleria AREA24 con una mostra personale. E’ considerato tra i padri della Land Art, della Body art, della Video art e della Arte pubblica. Il suo lavoro consiste nell’intervenire e poi fotografare ambienti della natura come fiumi, montagne e paesaggi. Significativi sono i suoi progetti su carta che quasi sempre precedono la realizzazione di grandi installazioni in spazi pubblici. Musei di tutto il Mondo ospitano sue opere. E’ presente con il lavoro storico, del 1970, “Compression Fern”, fotografie a colori da videotape e testo.
Maya PACIFICO è nata a Torino e vissuta tra Milano e Venezia. La sua esperienza ultradecennale come critico militante e curatrice di mostre l’ha portata a interrogarsi sul rapporto tra pratica e teoria. Il suo lavoro artistico riflette un sedimentarsi di sensi, riferimenti, immagini, iconografie che fanno parte di una memoria comune. Estrapolare un senso da un qualcosa che è alla portata di tutti per portarlo a un livello alto è un gesto, un segno. In ognuno di essi ciascuno di noi può incontrare il proprio vissuto, la propria identità fatta di emozioni, ricordi, stati d’animo. E’ presente con l’opera “ Leonardo” del 2017, tecnica mista su tela.
Luigi PAGANO (1963). Si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, affianca all’attività artistica quella di docente in Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Napoli. I suoi lavori sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private italiane ed estere come nel Museo del Novecento a Napoli e il Museo di arte moderna di Hangzhou in Cina. La sua ricerca pittorica fin dagli esordi dei primi anni ottanta è rivolta a una visione osmotica tra una natura rivelata e una natura nascosta. Le sue pitture evocano spazi siderali e blow up di corpi prossimi, attraverso medium sempre nuovi e vicini ad una ricerca alchemica, dove le materie, attraverso processi di fuoco, acqua e terra trovano una dimensione epifanica. Espone “ Nerofumo “, trittico del 2010, realizzato con polveri epossidiche su lamiera di alluminio.
Jacopo RICCIARDI (1976). Già presente nella galleria Area24 nel 2010 e 2015, dirige il progetto PlayOn collaborando con Maurizio Mochetti, Nicola Carrino, Maurizio Nannucci e Paolo Masi. Le sue materie predilette sono il pastello secco e l’inchiostro della stampa digitale che generano un contrasto tra paesaggi e presenze umane di un mondo lontano. Nel 2000 la sua prima personale alla galleria romana WA. BE 190 ZA. Si ricordano le collettive all’Accademia di San Luca nel 2009, al Museo Macro nel 2011 e la mostra itinerante Novanta artisti per una bandiera nel 2013/2014, a Reggio Emilia, Roma, Modena e Torino. Nel 2022 tiene una mostra personale alla galleria Valentina Bonomo. Un suo grande pastello è esposto permanentemente al Museo del Tricolore di Reggio Emilia.
Stefania SABATINO fin dalle origini della sua esperienza artistica mostra di essere affascinata dal corpo umano, dalla sua volumetria e dalla sua espressività. Così nascono i suoi “ESSERI” acefali. Nei suoi lavori applica la scomposizione del soggetto e ne indaga le diverse parti attraverso delle zumate, senza mai perdere il senso della proporzione, anche se spesso i corpi si smaterializzano passando dalla forma all’astrazione. Oltre all’utilizzo della tela, il suo lavoro procede anche attraverso l’uso di materiali di recupero e della juta. I suoi campi di attività spaziano dalla pittura, alla creazione di installazioni, alla performance e alla videoarte. L’opera esposta in galleria è “Presenze” del 2022, cementite e foglio oro su tela.
Mario SCHIFANO (1934 – 1998). Tra i massimi esponenti della Pop art italiana ed europea è stato un pittore e regista italiano e già dagli anni sessanta si afferma come artista nel panorama culturale internazionale. Lo stile di vita esuberante e la dipendenza dalle droghe, che durò per tutta la sua vita, gli valse l’appellativo di “artista maledetto”. Affascinato dalle nuove tecniche pittoriche che prevedevano l’uso del computer, TV, cinema e monitor, realizzò immagini computerizzate e riportate su tele emulsionate. Si ricorda la sua adesione, negli anni cinquanta, al movimento artistico “Scuola di Piazza del Popolo” e negli anni sessanta a New York , la partecipazione a mostre con i giovani artisti della Pop art americana tra cui Andy Warhol e Roy Lichtenstein. E’ presente con “Bicicletta”, una tela degli anni ’70.
Shozo SHIMAMOTO (1928). Fondatore del movimento d’avanguardia Gutai, ha contribuito a rinnovare la tradizione dell’arte giapponese dal dopoguerra e dopo la bomba atomica. Nelle sue performance, di solito, l’artista viene imbragato con delle cinghie e sollevato da una gru in modo da trovarsi in posizione sopraelevata rispetto alla superficie terrena di lavoro sulla quale scaglia bottiglie o altri oggetti riempiti di colore. E’ presente con un’ opera realizzata durante la performance del 2006 a Napoli in piazza Dante.
Jorrit TORNQUIST (1938 -2023). Artista austriaco, dal 1959 inizia una ricerca raffinata e rigorosa sulla luce e sul colore che applica anche in progetti architettonici. Negli anni sessanta si trasferisce in Italia a Sesto San Giovanni e nel 1966 espone per la prima volta nella galleria Vismara di Milano. Firma il manifesto Gruppo Austria con il quale si auspica una maggiore apertura verso i nuovi linguaggi artistici da parte del mondo culturale austriaco. Sostenne la lotta contro il crudele trattamento cui venivano sottoposti gli animali nell’allevamento industriale. Esposte due opere realizzate con acrilici su tela nel 1967 e nel 2011.
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